
SALA D'ATTORRE DI CASA MELANDRI
RAVENNA, VIA PONTE MARINO 2
40° ciclo annuale 2013-2014
(Ingresso Libero)
Venerdì 27 Dicembre 2013 ore 18.00
LA NOSTRA PICCOLA PATRIA RIVISSUTA DA UN NUOVO CANTORE DELLA SUA STORIA
Cristiano Cavina *
ROMAGNA MIA! (Ed. Laterza)
Partecipa Franco Gàbici
L’ultimo libro di Cristiano Cavina, "Romagna mia!", è una raccolta di brevi saggi ironici in cui lo scrittore di Casola Valsenio cerca di spiegare la sua terra e i personaggi che l'hanno popolata a chi romagnolo non è. Lo spirito che muove l’autore è chiaro sin dall'inizio della raccolta: «Io devo salvare tutto questo, sennò facciamo la fine di Atlantide; la storia ci sommergerà e nessuno saprà più un accidente di noi». Cavina ribadisce le sue intenzioni quando racconta del tentativo di far capire al nonno contadino la sua innata passione per la scrittura: «scrivo perché l’inchiostro, come quello dei tatuaggi, il tempo non è buono di cancellarlo».
"Romagna mia!" offre una carrellata di situazioni, “fatti”, storie di vita vissuta, persone e personaggi descritte con l’intento di definire le caratteristiche della nostra terra, i suoi usi, i suoi costumi.
«La Romagna in fin dei conti è più un’invenzione dei suoi abitanti – precisa Cavina – che una precisa espressione geografica: uno stato della mente, insomma, un’isola del carattere. Non avrei mai potuto scrivere questo racconto della mia Romagna senza gli anni di studio forsennato ai tavolini del Bar di Sopra, a Casola Valsenio (Paese dei Matti, di Alfredo Oriani, delle Erbe Aromatiche e dei Frutti Dimenticati). In una terra di chiacchieroni come la nostra, popolata da gente che bacaglia da mattina a sera, il passato e il presente si mischiano in continuazione e niente ha mai davvero un principio e una fine. Come unità di misura, ho usato la mia dolcissima e sgangheratissima famiglia. Sono uno degli ultimi della mia generazione a essere nato in dialetto, tra persone che parlavano solo quello, e sono cresciuto in una lingua meticcia italiano romagnola in cui le cose accadevano diversamente».