
SALA D'ATTORRE DI CASA MELANDRI
RAVENNA, VIA PONTE MARINO 2
40° ciclo annuale 2013-2014
(Ingresso Libero)
Venerdì 15 Novembre 2013 ore 18.00
LA GRAVE CRISI DELLA NOSTRA LINGUA SIA SCRITTA CHE PARLATA
Massimo Arcangeli *
CERCASI DANTE DISPERATAMENTE
L'italiano alla deriva (ed. Carocci)
* Linguista - Critico letterario
IL LIBRO
Dove va l’italiano? Difficile fare previsioni a lungo termine, ma una cosa è certa: la nostra lingua è malata, e non sembra essere in via di guarigione. L’impoverimento del patrimonio lessicale in dotazione a parlanti e scriventi, la recrudescenza dell’analfabetismo, il semplicismo spacciato per semplificazione, l’oltranzismo dei crociati del politicamente corretto, la diffusione a macchia d’olio del turpiloquio e della violenza verbale, l’inquinamento di un’informazione sempre più ostaggio del chiacchiericcio mediatico, l’anestetizzazione del dibattito culturale sono solo alcuni degli aspetti che chiamano pesantemente in causa l’italiano. Forse dell’idioma nazionale, contro la stessa dittatura della “comunicazione”, c’è bisogno di recuperare l’idea antica e un po’ inattuale di una bellezza senza aggettivi. Forse, se il genio italico non ci parla più o ci parla sempre meno, è perché non siamo più avvezzi a essere disarmati dalla vertigine del bello, dalla sua virtù taumaturgica.
Arcangeli si oppone con fermezza a tutti coloro che fanno uso del politically correct e del burocratese, registri linguistici dalla forma ostentata, portatori di un’ipocrita funzione civilizzatrice, «che appare sempre più spesso come una nuova, subdola forma di totalitarismo», ma prende posizione anche contro la violenza verbale, spesso inconsapevole, che sembra solo apparentemente l’unica reazione possibile al perbenismo dilagante, rappresentando, invece, solo l’altra faccia della medaglia.
Alla luce delle sue considerazioni Arcangeli si ripropone di scrivere una «guida pratica d’italiano dalla parte del ricevente», che spinga gli italiani a prendere posizione e ad assumere uno sguardo critico rispetto alla realtà composita e caotica che li circonda, guidati da un solo principio, un’unica parola d’ordine: equilibrio.